Circondati su tre lati da grandi e importanti costruzioni – le Procuratie scamozziane, la Zecca di Sansovino, il Fontego della farina – e sul quarto lato dal Bacino di San Marco con di fronte la Chiesa della Salute, la Punta della dogana e San Giorgio Maggiore, i Giardini Reali hanno con l’architettura un rapporto molto particolare. Ne era ben consapevole Lorenzo Santi quando progettò le due piccole fabbriche – il Kaffeehaus e la Serra-belvedere – che, sin dalla nascita dei Giardini, li racchiudono e ne annunciano la presenza a chi proviene dalla Piazzetta o dall’acqua. Ne sono stati consapevoli gli architetti incaricati di intervenire per riqualificare questo luogo verde a ridosso dell’area Marciana. L’intervento architettonico, all’interno di uno spazio in cui sono la natura e la storia a dominare, richiede sempre una grande attenzione ai volumi, alle forme e ai materiali che si mettono in gioco, ma nel caso particolare dei Giardini Reali, era necessario prestare speciali cura e attenzione nell’interagire con le preesistenze, la storia delle quali è intrecciata a quella del giardino – il Kaffeehaus, il ponte levatoio, il pergolato, gli arredi in ghisa – e con quegli oggetti che ne sono entrati a far parte per ragioni le più diverse: il deposito funzionale al giardino, i bagni pubblici, la cabina elettrica e il bunker.

Il restauro del Compendio monumentale dei Giardini Reali, prima di essere realizzato nel 2019 da Venice Gardens Foundation è infatti stato preceduto da studi e progetti che, per varie ragioni, non sono riusciti a concretizzarsi nella loro interezza.
La Fondazione, ha ripreso il progetto dello Studio di Venezia per la parte architettonica e lo ha affida, per il suo sviluppo e una migliore armonizzazione nel sito, allo studio Torsello Architettura, il quale seguirà il restauro, il coordinamento generale dell’intervento, la progettazione esecutiva e la direzione dei lavori.

Il Kaffeehaus

Il Kaffehaus è un tipo edilizio che si afferma fra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX nei grandi parchi che cominciano a prendere forma in quegli anni. Il piccolo Padiglione in pietra d’Istria, capolavoro dell’arte neoclassica veneziana, è stato realizzato da Lorenzo Santi fra il 1816 e il 1817 come conclusione prospettica del viale alberato lungo il Bacino di San Marco, si sviluppa a pianta rettangolare con una porzione centrale sovrastata da una piccola cupola circolare affiancata da due vani voltati con nicchie alle pareti
Il restauro si è focalizzato a eliminare i processi di degrado, di umidità diffusa, in particolare sulla cupola e, laddove è parso necessario, a coadiuvare l’attività statica della struttura con l’inserimen- to di catene metalliche per legare quelle parti dell’edificio che avevano perduto coesione

La Serra

La Serra, costituita da tre corpi in continuità tra loro, è stata realizzata su richiesta di Venice Gardens Foundation più contenuta nell’altezza rispetto al progetto Aymonino-Barbini, per non interferire visivamente con il Kaffeehaus lungo la fondamenta del Molo, per non interrompere il fronte compatto e continuo del verde del giardino e per non danneggiare l’apparato radicale e la chioma del bagolaro situato in prossimità. I suoi due bracci perpendicolari hanno copertura a doppia falda sui lati lunghi e a padiglione su quelli corti, mentre l’elemento di raccordo, più alto e a pianta circolare, ha una copertura conica. Il braccio est è configurato come spazio per attività culturali, artistiche e di ricerca della Fondazione mentre nel braccio ovest, allineato al rio della Luna, sono stati collocati, su richiesta del Comune, i bagni pubblici.

La struttura è realizzata in portali d’acciaio, disposti secondo un passo costante nei due bracci e con andamento radiale nel cilindro, costituiti da pilastri e capriate, realizzati con taglio al laser, il cui profilo interno ha andamento curvilineo e un disegno che richiama quello tipico delle serre ottocentesche. Mentre la copertura della Serra è stata realizzata con un manto di la- miera in zinco-titanio creando così un dialogo sia con il tetto in piombo del Padiglione Santi che con il paesaggio urbano veneziano

Il Pergolato

Il Pergolato, con i suoi 90 metri di sviluppo, le 46 colonne, il fastigio decorato a figure, attraversa longitudinalmente il giardino e si impone come elemento ordinatore del luogo, asse che stabilisce simmetrie, percorsi, prospettive che concorrono a definire i Giardini Reali.
Le colonne, unite tra loro da un bellissimo decoro in ghisa, nella parte superiore terminano con un elemento di chiusura a “disco”, sormontato in testa da un elemento circolare a “pigna” con funzione di vite a incastro. L’intervento conservativo ha comportato lo smontaggio di tutti i componenti, opportunamente puliti e verificati nella loro stabilità e consistenza, mentre quelli mancanti sono stati riprodotti in fusione fedeli agli originali.

Il Ponte levatoio

Di particolare rilievo è stato il recupero del Ponte levatoio di piccole dimensioni, unico esempio di tale tipologia presente a Venezia, il quale riveste però un ruolo importante nella significazione dell’intero intervento.
L’intervento di restauro ha reso nuovamente funzionante e sicuro il ponte ripristinando dell’impalcato strutturale realizzato con profili in acciaio e mensole in ghisa infisse nelle spalle murarie della sponda del rio verso il Palazzo; del piano di calpestio costituito da un tavolato in legno di larice; del meccanismo di sollevamento che consiste in un l’arganello posto al di sotto del tavolato della parte fissa verso il Palazzo, manovrabile con una apposita leva e collegato a una vite senza fine in bronzo.

Il cancello principale

Realizzato nel 1816, formato da due ante esterne fisse e due ante centrali apribili, vera opera d’arte di altissima qualità e di capacità tecniche di pregio, è composto da elementi in ferro e da fusioni unite tramite spine e incastri.

La piccola Serra

Sul lato est del giardino, in corrispondenza della Biblioteca Marciana, è stata ricostruita la cabina dell’energia elettrica mitigata da una piccola Serra che la circonda e che accoglie la collezione di piante in vaso e l’attrezzatura per la manutenzione del giardino. Il serramento utilizzato è simile a quello della Serra principale, ma a taglio freddo e di dimensioni più contenute.

Il restauro architettonico